SCANDALO IDI, QUEI BONIFICI FINITI IN CONGO NELLE TASCHE DI UN EX 007

Era Mario Petrucci, di professione elettricista, l’amministratore unico della Gi.esse, la società dove alla fine confluivano i soldi dell’ente religioso che controllava Idi, San Carlo di Nancy e Villa Paola. Firmava senza capire: assegni e bonifici, soldi che Decaminada, Temperini, o i suoi parenti, si mettevano in tasca. Nell’ordinanza, il gip Antonella Capri esamina nel dettaglio gli episodi di appropriazione indebita che tra il 2006 e il 2012 sono stati commessi ai danni della Provincia italiana della Congregazione. Decaminada ha prelevato contanti fino a due milioni di euro, ai quali vanno aggiunti 14 milioni, versati alla Elea fc e alla Elea spa, a fronte di prestazioni inesistenti, 801 mila euro sono finiti in Congo a una società Idi, amministrata dall’ex 007 Nicolella. È lo stesso gip a precisare che proprio negli anni in cui la situazione finanziaria degli ospedali si aggravava sono stati sottratti 14 milioni di euro «mediante un collaudato sistema di false fatturazioni attuato con lo schermo di due società la Elea fp e la Elea spa, di proprietà della stessa provincia». Per il gip è «il primo passaggio, sistematicamente attuato tra il 2007 e il 2011 di un complesso sistema di spoliazione degli enti ospedalieri e occultamento dei proventi realizzati da Decaminada e Temperini». Poi, sulla base di altre fatture false, tre milioni della Elea fc e milione e 500 mila euro della Elea spa, sono finiti alla Gi.esse. E da qui, 998mila euro sono stati “bonificati” a Temperini e altri 219 mila sono stati prelevati in contanti dall’indagato, 381 mila euro, invece, sono stati trasferiti a Emanuela Gismondi, ex moglie di Temperini, 100mila a Evelyne Malaponte, sua attuale compagna, e 60mila al padre, Lionello. Decaminada incassa 600mila euro e altri 120 mila vengono trasferiti alla Punto Immobiliare, società che fa capo al religioso. A Nicolella, invece, sarebbero andati solo 86mila 670 euro. Ma per l’ex 007 i soldi sarebbero arrivati alla società Lussemburghese. «L’analisi contabile condotta per il periodo 1 gennaio 2006-30 giugno 2012 ha consentito di accertare come padre Franco Decaminada, membro degli organi di vertice della Provincia Italiana, incaricato delle gestione del comparto Idi-Sanità, carica equiparabile a quello di ad, ha prelevato in contanti dalle casse dell’Idi la somma complessiva di oltre 2 milioni di euro senza alcuna giustificazione». Solo tra il 2011 e il 2012, un milione 733mila 669 euro «senza indicare in contabilità una, sia pure apparente, ragione del prelievo». Ma a ritirare contanti c’era anche Temperini: oltre 350 mila euro «privi di giustificazione». Anche se, in via «prudenziale» i pm ne contestano solo 17mila. Sette bonifici bancari per un totale di 801mila euro quelli che, tra agosto e dicembre 2011, alimentano le 

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